Milano, 1 luglio 2020 – «Perché vuole scalare l’Everest? Perché è lì”» così pleonastica e disarmante fu la risposta di George Mallory, alpinista britannico, alla domanda che gli venne posta sulla motivazione per la quale volesse conquistare la cima più alta del mondo.
Mallory partecipò a tre spedizioni nel tentativo di raggiungere gli 8.848 m di quota dell’Everest e morì nel corso del terzo assalto alla vetta: scomparve infatti l’8 giugno del 1924, in una bufera di neve, insieme ad Andrew Irvine. I due furono avvistati a soli 240 m dalla vetta, dal compagno di spedizione Noel Odell, e non vi fu alcun riscontro se i due avessero raggiunto o meno la cima, per uno dei più suggestivi misteri dell’alpinismo. Solo 29 anni dopo Edmund Hillary, precisamente il 29 maggio del 1953, riuscì nell’impresa, insieme allo sherpa Tenzing Norgay. Il corpo di Mallory venne recuperato solo nel 1999.
Nel 1994, settant’anni dopo la morte del nonno, George Mallory, nipote omonimo del valoroso alpinista d’oltremanica, percorse in bicicletta, per dieci volte, il Mount Donna Bouang, in Australia, coprendo il dislivello dell’Everest. Vent’anni dopo, nel 2014, un gruppo di ciclisti di Melbourne, l’Hells 500, rese ufficiale l’impresa per gli amanti del pedale: la sfida dell’Everesting consiste nello scalare, nell’arco dello stesso giorno, senza pause se non quelle necessarie per i rifornimenti, la medesima salita, dallo stesso versante, fino a raggiungere un dislivello positivo complessivo di 8.848 m.
Il 30 giugno 2020 Matteo Bertani, atleta e consigliere del Team De Rosa Santini, ha centrato il proprio obiettivo, completando l’Everesting sulla salita che da Livigno porta al Passo Eira, dove recentemente ha preso dimora. Il Passo Eira sarà infatti la salita “di casa” di Matteo, milanese di nascita, trasferitosi poi nel varesotto e ora pronto ad acquisire la cittadinanza livignasca.
In un’annata segnata praticamente dall’assenza di competizioni, causa Covid-19, l’agonismo, inteso come sfida leale con se stessi, si è tradotto per Matteo proprio nell’Everesting, obiettivo che gli ha fornito lo stimolo per continuare ad allenarsi tra i panorami del suo nuovo domicilio.
Matteo ha portato a termine, al primo tentativo, il suo Everesting percorrendo per 24 volte l’ascesa al Passo Eira da Livigno (So), per un totale di 290,46 km e 8.888 m di dislivello, in 12 ore, 27 minuti e 14 secondi.
Un ringraziamento speciale va a Katja Colturi e Gianandrea Azario, entrambi del Team De Rosa Santini, che hanno supportato in loco l’impresa di Matteo, così come un pensiero va a tutti i membri della squadra che, anche se non presenti, hanno sostenuto Matteo nella propria iniziativa.
Foto: Matteo Bertani festeggia il suo Everesting sul Passo Eira
Matteo Bertani centra l’Everesting sul Passo Eira
Motivato dalla sfida con se stesso, il portacolori del Team De Rosa Santini percorre per 24 volte in un giorno il Passo Eira da Livigno (So), accumulando gli 8.848 m di dislivello necessari per il brevetto permanente.