29 gennaio 2019, Milano – Cuore, grinta, passione: è questo l’intreccio emotivo che anima la vita sportiva dei membri del Team De Rosa Santini e che sarà il filo conduttore della rubrica “Il protagonista del mese”. Per tutto il 2019 la squadra dedicherà uno spazio al racconto delle esperienze affrontate con questo spirito, non necessariamente ciclistiche, per trasmettere il proprio messaggio etico-sportivo tramite il vissuto dei propri tesserati.
Da sempre il Team De Rosa Santini dedica particolare attenzione all’attività sportiva femminile, che tante gratificazioni ha saputo dare alla squadra nel corso delle ultime quattro stagioni, e la prima protagonista dell’anno non poteva che essere proprio una donna, la giovane Ilaria Veronese.
Classe 1996, piemontese di Coazze (To), Ilaria è studentessa di Matematica all’Università di Torino. Grande appassionata di sport, nelle ultime stagioni si è avvicinata sempre più allo sci alpinismo, con risultati sempre migliori, tanto da guadagnare la convocazione in nazionale e da aggiudicarsi sul Tonale, lo scorso 6 gennaio, il titolo tricolore di specialità, per la categoria U23.
Ciao Ilaria, recentemente hai conquistato il Campionato Italiano U23 nello sci alpinismo: complimenti! Vuoi raccontarci come è nata la tua passione per questo sport e come è stata la tua esperienza di atleta negli ultimi anni? Raccontaci anche le tue emozioni per la vittoria del tricolore!
Ciao, innanzitutto grazie per i complimenti! La mia passione per lo scialpinismo è nata tre anni fa, quando, durante l’inverno, per via del freddo e della neve, non riuscivo a pedalare. Così, grazie all’aiuto di mio papà, mi sono avvicinata a questo magnifico sport. Così come era capitato con il ciclismo, me ne sono innamorata. Inizialmente lo vedevo esclusivamente in ottica di preparazione per la stagione ciclistica, poi la convocazione in nazionale ed i risultati hanno fatto sì che si invertissero i ruoli dei due sport. Avendo iniziato tardi rispetto alle altre atlete con cui mi trovo a competere, ho, tutt’ora, molto da imparare e migliorare, nella tecnica, nella gestione delle gare, nell’allenamento in sé. Purtroppo lo sci alpinismo è uno sport quasi sconosciuto, che per me ha però molto fascino. La vittoria ai Campionati Italiani è stata abbastanza inaspettata. Sapevo di aver lavorato con impegno, ma a causa di un infortunio ad inizio stagione, non sapevo assolutamente se fossi riuscita a recuperare il tempo perso. Non ero mai riuscita a vincere un titolo prima d’ora. Avevo già ottenuto alcuni secondi posti, ma il titolo mai. Le emozioni sono state molte, difficile descriverle, soprattutto perché ero e sono a conoscenza della forza delle
altre atlete italiane, che ammiro e stimo moltissimo. Che dire quindi, sono molto soddisfatta per il risultato ottenuto. Ma la stagione è lunga e gli obiettivi ed i sogni sono ancora tanti!
Parlaci ora della origini della tua esperienza in bicicletta: quando hai iniziato a pedalare? Cosa ti piace del ciclismo?
Ho iniziato a pedalare all’età di 17 anni, al rientro da un anno di studio all’estero, durante il quale mi sono resa conto che senza sport… non ero me stessa. Così son salita in bici, ed è stato amore
dalla prima pedalata. Sembrerà strano, ma mi piace faticare. Del ciclismo, e dello sport in genere, adoro la possibilità di “scollegare la mente” dallo studio. Entro in un mondo istintivo, e trovo un benessere interiore. Del ciclismo mi piace molto il poter raggiungere molti luoghi,
anche non vicinissimi, con le mie gambe. E godermi così il paesaggio e la tranquillità, soprattutto in salita, dove adoro pedalare.
Trovi che sci alpinismo e ciclismo si coniughino bene nell’arco della tua annata sportiva?
Perfettamente! Sicuramente non riesco a gareggiare nel ciclismo come chi pratica esclusivamente questo sport: la mia stagione sulle due ruote inizia tardi e finisce presto, per poter dar spazio alla preparazione per l’inverno. Però la bici durante l’estate è perfetta e mi aiuta in previsione della stagione scialpinistica.
Parlaci invece della tua esperienza nel Team De Rosa Santini: come vivi la tua stagione ciclistica e come si differenzia il tuo approccio rispetto a quello dello sci alpinismo?
Il Team De Rosa Santini è diventato per me una famiglia. La disponibilità e la passione dei membri del direttivo e dei miei compagni di squadra sono indescrivibili: non potrei chiedere di meglio. Hanno inoltre capito tutti perfettamente le mie esigenze, e nonostante le poche gare a cui riesco a partecipare in confronto agli altri, mi supportano, sostengono e… “sopportano”! Sicuramente la preparazione è diversa. Durante l’estate non faccio lavori specifici: pedalo per il piacere di pedalare e basta: in base a quanto ho voglia di stare in bici, mi muovo in conseguenza. E se le condizioni meteo non sono buone salto allenamento, a differenza di quanto accade durante l’inverno. Diciamo che il ciclismo è proprio un modo per rilassarsi, anche dopo una stagione agonistica come quella invernale, oltre che dallo studio.
Quali sono le competizioni ciclistiche che prediligi? Hai degli accorgimenti tecnici particolari per quanto riguarda i materiali, in relazione alle competizioni cui partecipi?
Prediligo le competizioni in cui la salita “la fa da padrona”. Come accennato in precedenza, quelli sono i terreni che più mi piacciono e di conseguenza sui quali preferisco allenarmi. Per quanto riguarda i materiali uso una bicicletta De Rosa King, molto leggera e performante in salita. Per l’abbigliamento i prodotti che utilizzo e prediligo sono quelli marcati Santini: hanno una ottima traspirabilità e sono molto confortevoli. Insomma sono perfetti per le mie esigenze. Come casco utilizzo il modello Protone di Kask, molto leggero e ben ventilato, ma al contempo resistente, compatto e comodo.
La realtà del ciclismo master è molto eterogenea: come ti trovi con i tuoi compagni e compagne di squadra, che hanno magari età molto diverse tra loro?
Mi trovo molto bene. Purtroppo con la maggior parte ci si vede solo alle gare, a causa della lontananza, ma nonostante ciò quando ci si vede è una festa! Sono tutte e tutti molto gentili e disponibili. Le differenze di età per me risultano essere un bene: si può imparare da chiunque!
Oltre ad essere una brava atleta, sei eccellente anche nello studio: raccontaci qualcosa di più sulla tua carriera universitaria e dicci… cosa vorresti fare da grande?
Non esageriamo, diciamo che sono due aspetti della mia vita che viaggiano paralleli e servono uno in funzione dell’altro. Diciamo che è soprattutto lo sport a permettermi di concentrarmi al massimo quando studio. Organizzare il tempo non è facile, soprattutto in inverno, per via delle lunghe trasferte, così nelle ore di studio devo cercare di avere il massimo rendimento. A volte, mentre mi alleno, qualunque sia la stagione, memorizzo alcuni concetti. I libri sono sempre in borsa e accompagnano i miei viaggi. Ritengo che lo sport contribuisca enormemente a farmi trovare determinazione e concentrazione anche nei momenti in cui magari sono stanca e non avrei moltissima voglia di studiare. Lo studio è comunque il mio obiettivo primario. A dicembre ho conseguito la laurea triennale in Matematica. Ora continuo subito con la magistrale ancora per due anni. Poi, in tutta sincerità, non so ancora con precisione cosa mi piacerebbe fare. Per il momento sto cercando di tenere aperte il maggior numero di opzioni possibili e, strada facendo, deciderò, anche se ammetto che non mi dispiacerebbe trovare un lavoro che coniughi sport e matematica. Per fortuna la mia facoltà ha diversi sbocchi lavorativi, valuterò nei prossimi anni che percorso seguire.
Quale ruolo ha, secondo te, lo sport e l’agonismo, nella vita e nella formazione di un giovane?
A mio avviso sono molto importanti perché permettono di capire molti valori. Non è però importante fare gare o vincere. Deve piacere. Anche solo praticare sport occasionalmente permette di imparare a conoscersi e a conoscere altre persone. Per me ogni volta è una scoperta: imparo sempre qualcosa di nuovo su me stessa. Penso che non si finisca mai di imparare.
Qual è stata, secondo te, l’importanza di un ambiente famigliare e sportivo sereno, per il conseguimento dei tuoi ottimi risultati nello studio e nello sport?
L’importanza della famiglia è veramente tanta. Io mi ritengo una delle ragazze più fortunate che ci siano: ho due ottimi genitori e una sorella spettacolare, che mi incoraggia sempre. I miei non mi hanno mai imposto nulla, e mi hanno sempre supportata e sopportata, anche quando sono arrabbiata e delusa… e non è da tutti sopportarmi! (ride, ndr). Devo ringraziarli veramente tutti, nonni e zii compresi, e in particolare devo tantissimo a mio papà Luciano, che nonostante il suo lavoro e tutti i sacrifici ha la voglia e la costanza di seguirmi sempre anche in allenamento. Per me la sua presenza è essenziale, è molto competente per il suo percorso di studio all’ISEF e per la sua esperienza sportiva diretta. So che non per tutti funzionerebbe avere un familiare come allenatore, ma per me è qualcosa di impagabile e inspiegabile. Sono veramente molto fortunata e non potrei chiedere di meglio. Con mio papà e con Guido Ferro, nostro buon amico, due anni fa, alla mia prima stagione di sci alpinismo, ho coronato il sogno di portare a termine il “Mezzalama”, una gara molto lunga e tecnica che si svolge da Cervinia a Gressoney e chiude la stagione. E’ stata un’esperienza unica.
Quando non sei impegnata sui libri, sugli sci o in sella alla tua bici, cosa ti piace fare?
Tolte queste attività, il tempo rimanente non è molto, ma per me non è assolutamente un peso perché adoro tutto quello che faccio. Comunque se ho un po’ di tempo mi piace trascorrerlo all’aria aperta, facendo camminate e ascoltando i rumori della natura. Inoltre mi piace stare insieme a mia nonna, ai miei zii, ai miei cuginetti e agli amici che non vedo molto spesso.
Grazie Ilaria e un sincero incoraggiamento per il tuo percorso di studio e di sport!