8 febbraio 2019, Milano – “Nella vita quotidiana molte persone, poste di fronte ad un problema, cercano, in prima battuta, di evitarlo. A me la bicicletta ha dato la forza di affrontare le difficoltà ed ha insegnato a non mollare mai”. Potrebbero essere queste poche ma incisive parole a riassumere la filosofia di vita di Antonino, detto Nino, Raffa, trentasettene siciliano, membro del Team De Rosa Santini dal 2017.
Residente a Terme Vigliatore, in provincia di Messina, è Nino il protagonista del mese di febbraio, con il suo significativo percorso che lo ha portato ad affrontare un trapianto e a trovare nello sport una forte motivazione.
Ciao Nino, nel 2002 hai subito un trapianto polmonare, sicuramente un’esperienza non facile. Tuttavia non ti sei arreso davanti alle difficoltà e anzi, hai reagito con grinta. Dopo il trapianto hai scoperto la bici: vuoi raccontarci come è nata la tua passione per il ciclismo?
E’ così: nel mese di maggio del 2002 ho subito un trapianto polmonare. Nel 2003 mi sono avvicinato alla bicicletta, principalmente utilizzata come metodo riabilitativo respiratorio e tonico-muscolare. Ho iniziato a pedalare con mio padre e un altro amico, i quali, già da qualche anno, la domenica mattina dedicavano un paio d’ore alla classica sgambata. Avevo voglia di fare sport all’aria aperta e mi contagiarono subito con la loro passione per il ciclismo. Da quell’anno la mia vita è cambiata e la bici ha saputo ridarmi quello che la malattia mi aveva tolto. Pian piano le mie semplici passeggiate in bici sono diventate vere e proprie sfide con me stesso per migliorarmi sempre di più.
Dalle tue parole si capisce quindi che per te, il ciclismo e lo sport sono molto importanti nella tua vita, è così?
Sì, la bici e lo sport nella mia vita sono fondamentali, perché oltre a garantirmi uno stato di benessere fisico e mentale, mi danno lo stimolo per migliorarmi giorno dopo giorno, e gara dopo gara, perché mi piacciono le competizioni, sono una continua sfida con me stesso. Quando sono “a tutta” in gara o in allenamento, do il massimo, anche quando le mie gambe vorrebbero fermarsi, perché desidero dare il meglio di me. Come dico sempre, davanti ai problemi molti si defilano, io, anche grazie alla bici, ho imparato ad affrontarli e a non mollare mai, soprattutto quando la strada sale.
Ovviamente rispettando in primis il consenso dei medici, consiglieresti il ciclismo a chi, come te, ha subito un trapianto?
Certamente! Il ciclismo, per chi come me ha avuto un trapianto, è uno degli sport maggiormente consigliato, perché oltre a migliorare la capacità cardio-respiratoria, diminuisce l’insorgenza di malattie, previene e cura disfunzioni metaboliche quali il diabete, che spesso insorge in seguito al trapianto a causa dei farmaci immunosoppressori. In più un trapiantato che pratica uno sport come il ciclismo, è una delle testimonianze più immediate del successo di questa terapia. Inoltre è un simbolo importante che infonde fiducia ed energia e stimola altri trapiantati a fare lo stesso. L’ulteriore passo avanti costituito dall’aspirazione a raggiungere livelli agonistici, testimonia il desiderio non solo di tornare alla vita di sempre, ma di tornare ad essere come gli altri.
Nella tua esperienza sportiva, quali sono i ricordi più belli?
Sportivamente parlando il momento piu’ bello del 2017 è stato la conquista della medaglia d’argento nella gara in linea ai mondiali per trapiantati a Malaga, in Spagna. Una bella gara disputata su un circuito pianeggiante, non proprio adatto alle mie caratteristiche, sul quale tuttavia ho ottenuto uno splendido risultato. Altre belle soddisfazioni le ho avute partecipando alla De Rosa Granfondo Firenze, sul percorso mediofondo, alla Nove Colli, sul percorso da 130 km, alla Maratona dles Dolomites e alla Campagnolo Granfondo Roma. Inoltre ho partecipato a quasi tutte le tappe del campionato Siciliano di gran fondo, ottenendo anche buoni piazzamenti.
Quali sono i tuoi obiettivi ciclistici nell’immediato futuro?
Mi piacerebbe ancora migliorare il tempo della Nove Colli scendendo sotto il muro delle 4 ore e 20, fare un buon piazzamento alla De Rosa Granfondo Firenze, oltre a ben figurare in tutte le altre manifestazioni a cui prenderò parte. Per il futuro cercherò di alzare sempre di più l’asticella, cercando di migliorare i punti deboli, ponendomi nuovi traguardi da raggiungere.
Cosa riesce a darti sempre questa determinazione che dimostri?
Avere sempre nuovi stimoli è molto importante, ma la cosa principale che sento di dire è che tutto quello che ho fatto e che farò, sia in ambito sportivo e non, lo devo principalmente al mio donatore: senza di lui in questo momento non sarei più qui. Vivere cercando di migliorare se stessi è un’opportunità di ogni giorno, che non va sprecata. Il team de rosa Santini in questi anni mi ha accolto e mi aperto le sue porte,consentendomi di praticare ciclismo con passione e come rappresentante di una squadra che condivide i miei valori. L’appartenenza al team è stato quindi un ottimo incentivo per me.
Grazie Nino, complimenti per la tua tenacia e che il 2019 possa regalarti numerose soddisfazioni!
Foto: Nino Raffa con la sua De Rosa SK Pininfarina